Le diverse funzioni dell’agricoltura: dalla agricoltura tradizionale a quella sociale
L'Agricoltura Sociale: un nuovo modello di cooperazione
19 giugno 2013 Palazzo dei Congressi P.le Kennedy 1 Roma- Sala Conferenze p
SANIT- FAREAMBIENTE
L’agricoltura e la civiltà rurale hanno rappresentato nei secoli il settore e il
fenomeno trainanti per l’economia dei popoli, tale ruolo ha subito con la
industrializzazione una forte
contrazione con conseguenze sia sul sistema sociale che economico. Nei secoli infatti, da una funzione primaria ha assunto una funzione secondaria sostituita dall’industrializzazione, ma alla
fine degli anni 80 si è avvertita la
necessità di far riassumere al settore agricolo la sua leadership.
Con la introduzione da parte dell’Unione
Europea delle Politiche a sostegno definite PAC ( politica agricola
comunitaria), al settore agricolo è
stato riassegnato il suo ruolo fondamentale, perso con l’industrializzazione. Ci
è infatti orientati non solo alla
funzione produttiva ma ad una serie di funzioni complesse, tanto che si è
iniziato a parlare di Multifunzionalità.
È, infatti,
con la multifunzionalità che lo sviluppo
rurale ha assunto un ruolo di rigeneratore
dell’economia rurale. Infatti per contribuire alla
diversificazione dell’economia rurale, le politiche messe in essere sono state
lo strumento per promuovere lo sviluppo
rurale che in sintesi hanno previsto misure riguardanti:
·
l’avvio di attività non agricole, il
sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese, l’incentivazione di
attività turistiche nonché la tutela, la valorizzazione e la gestione del
patrimonio naturale nella prospettiva di uno sviluppo economico sostenibile;
·
il miglioramento della qualità della vita
in ambiente rurale riguardante in particolare il rinnovamento e lo sviluppo dei
piccoli centri nonché la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio
rurale;
·
la formazione professionale degli agenti
economici che operano nei settori citati; e
·
l’acquisizione di competenze e iniziative
di animazione in vista della preparazione e attuazione di una strategia locale
di sviluppo.
TRE FUNZIONI:
•
Food function:
agricoltura competitiva nei mercati mondiali (riduzione del sostegno
attraverso il mercato) ma anche agricoltura di alta qualità in termini
di qualità dei prodotti e di sicurezza alimentare (food safety vs. food
security)
•
Environmental function:
agricoltura che produce esternalità positive, che minimizza le esternalità
negative e che contribuisce alla sicurezza ambientale
•
Rural function:
agricoltura che conserva il paesaggio rurale, le tradizioni culturali locali e contribuisce
allo sviluppo socio-economico delle comunità rurali.
L’agricoltura, infatti, esplica una funzione produttiva con la
quale si ottengono beni aventi il carattere economico di beni privati, ma anche
diverse altre funzioni - ecologica, culturale, informativa ed educativa,
ricreativa (Slangen, 1992) i cui beni e servizi sono, invece, beni pubblici.
La funzione primaria
che l’agricoltura ha sempre svolto nel sistema economico, cioè quella di
produrre alimenti, oggi non è più sufficiente ed è diventato quindi necessario riconoscere all’agricoltura funzioni
aggiuntive quali possono essere una funzione turistica, ricreativa, di presidio
del territorio e di salvaguardia ambientale e paesaggistica, nasce così il
concetto di agricoltura multifunzionale (HENKE R. 2004). Questa situazione ha portato
all’affermarsi di un dualismo agricolo che si è tradotto, a livello di
occupazione della famiglia, in imprese full time e in imprese part-time; per le
prime il reddito aziendale è sufficiente ai fabbisogni della famiglia, le
aziende full time possono inoltre comprendere anche le aziende multisettoriali
che accanto alle attività agricole tradizionali hanno sviluppato attività
connesse come nel caso di attività agrituristiche, artigianali e
didattiche e come nel caso di servizi di
contoterzismo o di mantenimento del verde, mentre per le seconde il reddito
aziendale non è sufficiente ai fabbisogni della famiglia, che dedica quindi
all’agricoltura solo una parte del proprio tempo totale di lavoro, e di
conseguenza i componenti della famiglia cercano, come integrazione di reddito,
attività extra-agricole dando origine ad aziende pluriattive o aziende
part-time (SALGHETTI A., FERRI G. 2007).
Il concetto di “multifunzionalità”
si è affermato nel dibattito di politica economica ed è entrata nella
legislazione comunitaria e nazionale con la nuova Politica Agricola Comune che
ha sempre più ridotto le misure
protezionistiche orientando le strategie di sviluppo verso interventi meno distorsivi del mercato e
del commercio e quindi non più sulla produttività in senso stretto ma verso la
diversificazione delle attività. L’idea portante di queste nuove strategie era
fondata sulla necessità che politiche pubbliche fossero orientate ad una molteplicità di funzioni, che andassero oltre
la produzione di materie prime da trasformare in beni alimentari svolte sia
dagli agricoltori , e quindi che vi fosse una pluralità di soggetti operanti
nei territori rurali al fine di soddisfare specifiche esigenze della
società. Suddette funzioni avevano la
caratteristica di produzioni secondarie
come ad esempio l’artigianato tipico o
delle produzioni delle piccole imprese industriali delle aree rurali
nell’ambito di produzioni personalizzate e ad alta caratterizzazione; o ancora di servizi che attenessero all’accoglienza,
allo svago, all’intrattenimento, alla ristorazione, allo sport e al godimento
dei beni culturali localizzati nelle aree rurali e nei piccoli centri
Tra le principali dimensioni che caratterizzano lo
sviluppo rurale se ne possono distinguere quattro, le quali agiscono
sinergicamente conferendo all’agricoltura un carattere multifunzionale (Mantino,
2008):
·
l’ambito
economico concerne la produzione di reddito e la creazione di posti di lavoro.
·
la sfera
culturale si lega invece ai processi di elaborazione dell’identità locale e
specificamente al rafforzamento dell’immagine interna ed esterna del territorio
di riferimento.
·
la dimensione
sociale è funzione delle reti di relazione tra gli attori, del coinvolgimento e
inclusione di individui deboli e/o emarginati dal contesto sociale; essa
comprende inoltre i partenariati di progetto e, più in generale, le forme di
cooperazione e coordinamento tra soggetti.
·
il campo
ambientale riguarda i processi di conservazione e creazione di beni pubblici,
all’insegna del tentativo di riconnettere agricoltura e natura (Van der Ploeg,
2006).
Fig. le dimensioni dello sviluppo rurale
Ai
tradizionali ruoli ascritti alla multifunzionalità si possono oggi aggiungere
quelli più innovativi quali i servizi
agricoli nell’ambito delle attività didattiche in collaborazione con il mondo
della scuola, delle azioni di recupero del patrimonio edilizio storico rurale,
delle iniziative di rieducazione dei detenuti oppure di quelle collegate all’agroterapia: riabilitazione, cura del
disagio mentale e delle devianze, inserimento sociale e lavorativo dei
portatori di handicap, servizi sanitari, assistenza agli anziani, ecc.
Nelle aree
rurali l’agricoltura sociale consente di ovviare ai limiti sociali dello
sviluppo e alla crisi dei servizi che rende questi territori sempre più
difficili da abitare, per nuove e vecchie generazioni,
agricoltura
sociale (AS) ci riferiamo a quell'insieme di attività che impiegano le risorse
dell’agricoltura e della zootecnica, la presenza di piccoli gruppi, famigliari
e non, che operano nelle aziende agricole, per promuovere azioni terapeutiche,
di riabilitazione, di capacitazione, di inclusione sociale e lavorativa, di
ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana e di educazione (Di
Iacovo, 2009, Di Iacovo et all 2009)).
L’ Agricoltura
Sociale svolge azione di ponte tra politiche agricole e politiche sociali, del
lavoro, formative, sanitarie, della giustizia, in un processo di progressivo,
sebbene non semplice, avvicinamento.
È possibile
distinguere alcuni ambiti di attività dell' agricoltura-sociale:
• riabilitazione/cura: esperienze rivolte
a persone con disabilità (fisica, psichica/mentale, sociale) con un fine
principale di tipo socio-terapeutico;
• formazione e inserimento lavorativo:
esperienze orientate alla capacitazione e all’occupazione di soggetti
svantaggiati;
• ricreazione e qualità della vita:
esperienze rivolte ad un ampio spettro di persone con bisogni (più o meno)
speciali, con finalità socio-ricreative;
• educazione: azioni volte ad ampliare le
forme ed i contenuti dell’apprendimento per avvicinare alle tematiche
ambientali persone giovani e meno giovani; esperienze rivolte a minori con
difficoltà nell’apprendimento e/o in condizioni di disagio, a rischio di
esclusione nei percorsi scolastici ordinari con la definizione di azioni di
educazione parallele e concordati; possono essere legate a casi di affidi
familiari, a rapporti con istituti scolastici o di giustizia minorile,
all’inclusione di minori migranti, a ragazzi con difficoltà di concentrazione o
iper-cinetici, ma anche ad adulti in momenti particolari della loro vita (Di Iacovo,
2008).
Diverse sono le attività svolte nell’ambito dell’agricoltura
sociale
Ma svolge anche un ruolo di presidio del territorio.
Infatti dare in
gestione aree rurali a volte abbandonate a gruppi o singoli consente anche di
mantenere il territorio evitando che si arrechino danni quali smottamenti,
frane etc.
Conclusioni
Affinchè
questo sia possibile all'agricoltore è attribuita anche una funzione tesa alla
tutela e valorizzazione ambientale e paesaggistica, alla manutenzione del
territorio, alla difesa idrogeologica, al consolidamento delle pendici, alla, salvaguardia dei boschi dagli incendi
etc.
La multifunzionalità
dell’agricoltura rappresenta, quindi, una delle chiavi strategiche di valorizzazione
e sviluppo del settore. Secondo l’Unione europea, il termine multifunzionalità
illustra “il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza
alimentare, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e
dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento alimentare.
http://www.sanit.org/ GConvegno.aspx?IDConvegno=208
Data: 19/06/2013
Luogo: SANIT - Palazzo dei Congressi P.le Kennedy 1 Roma
Ora Inizio: 14.00
Ora Fine: 18.00
Sala: Conferenze pt
PROGRAMMA
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Fareambiente
Referente: Dott. Vincenzo Pepe - Presidente Nazionale
Organizzato da: Fareambiente
Referente: Dott. Vincenzo Pepe - Presidente Nazionale
Data: 19/06/2013
Luogo: SANIT - Palazzo dei Congressi P.le Kennedy 1 Roma
Ora Inizio: 14.00
Ora Fine: 18.00
Sala: Conferenze pt
Saluto
14,30 - Barbara Catizzone – Coordinatore FareAmbiente Roma Capitale
14,30 - Barbara Catizzone – Coordinatore FareAmbiente Roma Capitale
Introduzione
14,45 Paolo Conte – Seconda Università di Napoli
14,45 Paolo Conte – Seconda Università di Napoli
Tavola Rotonda h. 15,15
Marco Berardo Di Stefano – Presidente rete Fattorie Sociali
Luigi Maccaro – Presidente Agenzia Comunale delle tossicodipendenze Roma e Presidente della Fondazione Exodus di Cassino
Patrizia Marini – Preside Ist. Agrario “I. Sereni” Coordinatrice Rete Nazionale Agrari
Amedeo Spagnolo Dirigente- Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori.
Daniela Pavoncello Ricercatrice – Programma Pro.P - Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori
Francesca Cirulli– Reparto di Neuroscienze comportamentali, Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Marco Berardo Di Stefano – Presidente rete Fattorie Sociali
Luigi Maccaro – Presidente Agenzia Comunale delle tossicodipendenze Roma e Presidente della Fondazione Exodus di Cassino
Patrizia Marini – Preside Ist. Agrario “I. Sereni” Coordinatrice Rete Nazionale Agrari
Amedeo Spagnolo Dirigente- Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori.
Daniela Pavoncello Ricercatrice – Programma Pro.P - Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori
Francesca Cirulli– Reparto di Neuroscienze comportamentali, Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Anna Zollo – esperto e membro comitato scientifico Fareambiente Magazine
Intervengono
Lorella Ansaloni – Responsabile Nazionale Donne Impresa di Coldiretti
*Paolo Russo – Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Mario Abbruzzese – vicepresidente Commissione Attività Produttive della Regione Lazio
Lorella Ansaloni – Responsabile Nazionale Donne Impresa di Coldiretti
*Paolo Russo – Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Mario Abbruzzese – vicepresidente Commissione Attività Produttive della Regione Lazio
Conclusioni
Vincenzo Pepe – Presidente FareAmbiente
*Nunzia De Girolamo – Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Vincenzo Pepe – Presidente FareAmbiente
*Nunzia De Girolamo – Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Modera – Federica Ricci – Responsabile Nazionale Giovani FareAmbiente
*in attesa di conferma
ORGANIZZATO DA: FareAmbientewww.fareambiente.it
REFERENTE: Emanuela Barbati : e.barbati@fareambiente.it 06/484409 - 392/2829175
Data: 19/06/2013
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Data: 19/06/2013