L'Italia è in ginocchio.. ed una delle sue ricchezze sciopera e resta chiuso
L'Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero, si presenti
come vuole.
Onestà tedesca ovunque cercherai invano,
c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sé, è vano, dell'altro diffida,
e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
Non è più questa l'Italia che lasciai con dolore.
J.W Goethe
Solo in Italia può accadere, uno dei luoghi più visitati ed invidiati al Mondo resta chiuso, e lascia i visitatori fuori! questo è quello che accaduto nei giorni scorsi a Pompei.
Alle 8 di mattina cancelli chiusi con migliaia di turisti in fila da ore che sono costretti ad andarsene.
Non dico che non abbiamo ragione i dipendenti ma forse un pò più di raziocinio sarebbe necessario!
eh i hanno mostrato i muscoli i sindacati dei lavoratori ma chi ne ha da rimetterci è sempre la struttura. Non ci lamentiamo poi se nelle classifiche internazionali le nostre bellezze scendono sempre in posizioni più basse, o se poi i turisti scelgono altri paesi da visitare. La cosa grave è che non si tratti solo di un fatto isolato, colpevoli i trasporti troppo spesso i turisti restano senza poter visitare gli scavi...
Stessa cosa capitato anche agli Uffizi
Mi piace ricordare come beni culturali rappresentano il fiore all‟occhiello del Paese, non solo per quel che essi rappresentano per l‟Italia ma anche per la forte spinta che forniscono all‟economia Italiana
Il turismo e l‟indotto legato a tale sistema rappresentano una boccata di ossigeno per le economie di molti piccoli centri, purtroppo molte volte “abbandonati” al proprio inesplorato potenziale. Tuttavia, gli ultimi dati
confermano l‟inizio di un‟inversione di tendenza rispetto al 2012.
L‟Italia dispone di uno dei maggiori, patrimoni culturali al mondo,(quasi 4000 musei, raccolte d‟arte e siti culturali, di cui 615 nella sola Toscana, 64.000 archivi, 60.000 beni archeologici e architettonici, 6000
borghi storici, 1.800 aree archeologiche, 1.137 aree naturali protette, 47 siti UNESCO).
Secondo un indagine di Confcultura e Federturismo Confindustria, in Italia il PIL culturale, cioè la parte del Prodotto Interno Lordo generata dal settore culturale e creativo, è pari al 2,6% dell‟intero prodotto lordo
nazionale, percentuale in linea con quella della Germania e di altri Paesi europei, ma che si colloca molto al di sotto di quanto si riscontra in Gran Bretagna (3,8%), dove è molto presente l‟industria creativa, e Francia (3,4%), tutti Paesi che non dispongono dei potenziali ritorni economici di un patrimonio di beni culturali pari al nostro. Anche per fatturato generato, l‟Italia, con poco più di 100 miliardi di Euro, si colloca sotto la Gran Bretagna (€ 190 mld), Francia (€ 166 mld) e Germania (€ 158 mld). Gli occupati di questo settore sono in Italia 550.000, poco più della metà di quelli di Gran Bretagna e Germania.
Analizzando i dati del MiBAC riguardanti la classifica dei 30 musei e siti culturali sul territorio italiano più visitati nel 2008, si evidenzia come questi abbiano complessivamente accolto nel 2008 circa 23 milioni di visitatori, quasi un quarto di tutto il pubblico dei siti culturali della Penisola. Tuttavia solo 5 siti culturali su 30 (4 musei) hanno avuto più di un milione di visitatori nel 2008 e, purtroppo, solo 6 dei 30 siti e solo uno dei primi 10 hanno registrato nel 2008 un incremento di visitatori.
Per tutti gli altri si è riscontrata una contrazione degli accessi quantificabile in circa 1,3 milioni di visitatori in meno rispetto al 2007. Questo andamento negativo, confermatosi nel 2009, anno in cui si sono riscontrati 32,4 milioni di visitatori, con un‟ulteriore riduzione di circa 0,7 milioni, è stato in parte dovuto a una più generale crisi del settore turistico italiano causata dalla crisi economica. Al calo dei visitatori si è affiancato il calo dell‟introito complessivo, sceso nel 2009 a 97 milioni di euro contro i 104 milioni del 2008. (Rapporto 2009 su “Arte, turismo culturale e indotto economico” commissionato a PriceWaterhouseCoopers).