“Immagine progettata e percepita di un'area turistica a vocazione rurale"- Projected and perceived image of a touristic and rural oriented area.
Le politiche di
valorizzazione e promozione delle mete
turistiche hanno oggi assunto un ruolo fondamentale per lo sviluppo
delle aree a vocazione turisitca. Il cliente visitatore oggi quando intraprende
un viaggio lo fa con cognizione di causa, non è più il “sognatore” di una volta
che partiva e si accontentava di quello che la destinazione gli offriva. Oggi si
può parlare di turista che prima di intraprendere un viaggio analizza tutte le
variabili che può offrire il luogo prescelto. L’unico modo di far veicolare un
area ad elevato spessore turistico è l’immagine che ella da di se all’esterno.
Come evidenziano Sommez at
all (2004) “l’immagine è diventata un
fattore critico di successo delle destinazioni turistiche: essa gioca un ruolo
cruciale sulla promozione , nella distribuzione e nello sviluppo dei prodotti
turistici e deve essere utilizzata come fattore differenziante dei territori in
competizione tra loro ( Sommez e
Sirakaja 2002, Pi KKmeat 2004)
È necessario quindi quando
si parla di turismo, considerarlo come un prodotto, come una merce da mettere
sul mercato per venderlo, rispondendo a tutte quelle esigenze
che il mercato stesso richiede, sia in termini di esternalità positive che
negative Lo sviluppo di un prodotto turistico deve essere, quindi, comprensivo della creazione di una struttura
o la fornitura di un servizio, ma anche di una pianificazione necessaria per la
scelta di un’immagine e di una
“confezione” per il prodotto. È quindi
necessario prendere in considerazione l’intera catena dei servizi coinvolti in
un viaggio, innanzitutto informando il cliente dell’esistenza del prodotto per
poi garantirne la soddisfazione durante la vacanza e invogliarlo a ritornare o
a raccontare ad altri le proprie esperienze positive.
Il turismo è costituito,
quindi, da un sistema complesso di
attività e servizi che intrattengono numerose relazioni con altri settori in
ambito economico, ambientale e sociale. Sviluppare un sistema turistico
valido presuppone comprendere la
complessità e le caratteristiche del sistema turistico.
La
letteratura in materia ha inserito fra i
fenomeni da studiare con particolare attenzione proprio la immagine turistica
di un luogo. Tra i diversi studiosi Lozato ( 1998 ) è stato colui il quale che per la prima volta ha ipotizzato un
albero dei sensi che riuscisse a
spiegare come un soggetto o un gruppo si
soggetti potessero essere influenzato nelle scelte di un luogo per il loisir.
Si può affermare che “È l’immagine che si da di un luogo che fa la
differenza nella scelta di una destinazione turistica”( Zollo 2012)
L’immagine
di un luogo è definibile come la somma di credenze, idee e impressioni che le
persone hanno del luogo stesso (KOTLER, eANDREASEN 1996). Secondo la
letteratura aziendalistica, nel caso di una destinazione turistica
sull’immagine agiscono fattori personali e fattori di stimolo (esterni
all’individuo) che si fondono insieme andando a comporre valutazioni cognitive
e affettive globali. È necessario considerare quando si crea una destinazione
che la consapevolezza da parte dei
turisti delle diversità tra le varie destinazioni, la loro percezione delle
stesse e del grado in cui sono capaci di
soddisfare i loro bisogni, influenzano
notevolmente i flussi turistici. Se una destinazione vuole mantenere o
aumentare la sua competitività deve quindi saper comunicare elementi di valore
e di scelta sul mercato e al contempo evolversi in modo tale da continuare a
soddisfare le preferenze in continua
trasformazione dei consumatori. i nella
scelta di un luogo (Kotler, Andresean
1996)
La
rilevanza assunta dall’immagine nelle dinamiche turistiche ne svela contemporaneamente sia la rilevanza che l’ambiguità del fenomeno ; l’immagine come afferma David Harvey, è prova
della realtà, ma allo stesso tempo è una forma di testimonianza di come una
cosa possa essere costruita e
manipolata (Harvey, 1993, p. 380). Da un lato, infatti, come sostiene Claudio
Minca, l’immagine è «frutto di una
precognizione, dove l’esperienza turistica si trasforma in una sorta di
verifica personale della bontà dell’immagine, o meglio, della corrispondenza
tra l’immagine del luogo e l’esperienza che di
questa si fa sul luogo stesso» (Minca, 1996, p. 51); dall’altro, la
manipolazione commerciale delle immagini operata dai media, interviene con
forza sui processi decisionali della collettività determinando la modificazione
e l’aggiornamento dei desideri (Featherstone, 1994, p. 102). Nella società
attuale, infatti, il consumo
dell’immagine dei luoghi crea nel turista una propensione a vivere esperienze
simulate, a ricercare il “gioco del reale” nell’esperienza del viaggio
consapevole di sperimentare sensazioni di superficie, di impegnarsi in
esplorazioni di “spazi stupefacenti” senza alcun rimpianto della realtà
(Featherstone, 1994, p. 91). L’immagine turistica, in quanto segno, rinvia ai
due estremi della relazione percettiva, e cioè al turista, da un lato, ed
all’oggetto della percezione, dall’altro. Entrambi sono situati all’interno di
una realtà artificiale, prodotto dal
comportamento del genere umano. Una
realtà la cui complessità viene governata ai diversi livelli dagli attori umani
mediante strategie operative intelligenti organizzate spazialmente (Guarrasi,
1996, p. 141).
Questo perché l’esperienza turistica è
un’esperienza di tipo composito, che si realizza proprio nella fruizione di un
insieme di beni, servizi, infrastrutture e attrattive – tangibili e intangibili
– che complessivamente la rendono possibile e la qualificano. Questo è il
motivo di fondo per cui, a partire da Medlik e Middleton (1973), il prodotto
turistico è definito comunemente come un
‘sistema’, sistema di cui la destinazione è considerata il fulcro (Antonioli
Corigliano, 1999; Candela e Figini, 2003). È nella destinazione che
confluiscono gli elementi più significativi del prodotto turistico, nella
destinazione avviene la maggior parte del consumo turistico ed è ancora a
livello di destinazione che si rendono evidenti gli effetti economici e non del
turismo (Cooper et al., 2005; Gunn e Var, 2002).
Gli immaginari dei luoghi, delle destinazioni e
dei viaggi sono prodotti e consumati da diverse popolazioni al mondo, grazie al
ruolo crescente dei media e delle opportunità di viaggio. Il sistema turistico
intrattiene in effetti uno stretto rapporto con gli immaginari che lo
alimentano, lo modellano e lo indirizzano. Questi immaginari, per altro, non si
limitano esclusivamente alla sfera turistica. La oltrepassano e la trascendono
per caratterizzare e modellare gli spazi ai quali fanno riferimento, le società
ivi sviluppatesi e i significati che vengono loro attribuiti.
L’analisi del loro apporto alla comprensione del fenomeno turistico contemporaneo implica non solo la necessità di posizionarsi in maniera incrociata sul triplo ambito di ricerca che caratterizza secondo R. Amirou (1992) il turismo (quella del luogo, di sé e dell’altro) ma anche il bisogno di prendere in considerazione la maniera nella quale i territori reagiscono, accompagnano o stimolano tale ricerca.
L’analisi del loro apporto alla comprensione del fenomeno turistico contemporaneo implica non solo la necessità di posizionarsi in maniera incrociata sul triplo ambito di ricerca che caratterizza secondo R. Amirou (1992) il turismo (quella del luogo, di sé e dell’altro) ma anche il bisogno di prendere in considerazione la maniera nella quale i territori reagiscono, accompagnano o stimolano tale ricerca.
La costruzione degli immaginari turistici è
ancora oggi sono una pratica teorica, troppo spesso poco calati sulla realtà e
sulle esigenze dei soggetti coinvolti, infatti pur essendo largamente prodotti e
utilizzati dall’industria turistica e nelle politiche locali, gli immaginari
possono essere prodotti dai turisti
stessi che possono criticarli, riorganizzarli o modificarli, senza considerare
gli impatti sulle aree prescelte con notevoli problemi ed impatti
ambientali. .
Gli immaginari turistici sono dunque intesi dal lato della produzione e da quello della percezione, come mediazione, la quale presuppone un emittente ed un ricevente che interagiscono nella complessità dei circuiti che un tale rapporto implica. La loro analisi presuppone di riconoscere e analizzare i produttori d’immaginari operanti nella sfera turistica, quelli per i quali la co-produzione di immaginari di luoghi è precedente alla vendita di un prodotto turistico; di analizzare le rappresentazioni formate da parte dei consumatori, quelli per i quali l’immaginario interviene quando si decide uno spostamento turistico (Maria Gravari-Barbas & Nelson Graburn 2012)
Gli immaginari turistici sono dunque intesi dal lato della produzione e da quello della percezione, come mediazione, la quale presuppone un emittente ed un ricevente che interagiscono nella complessità dei circuiti che un tale rapporto implica. La loro analisi presuppone di riconoscere e analizzare i produttori d’immaginari operanti nella sfera turistica, quelli per i quali la co-produzione di immaginari di luoghi è precedente alla vendita di un prodotto turistico; di analizzare le rappresentazioni formate da parte dei consumatori, quelli per i quali l’immaginario interviene quando si decide uno spostamento turistico (Maria Gravari-Barbas & Nelson Graburn 2012)
Di questo parlerò domani al convegno dei Sociologi dell'ambiente, con un applicazione all'area del Cilento...
anna zollo
phd Corugna Universirty