Pasqua 2016, consigli e numeri
Pasqua 2016, incremento
di consumi e di frodi: come si preparano gli italiani
A cura di Anna Zollo
Gli italiani acquistano, per il
17,6%, le uova di cioccolato in
base alle richieste dei figli, nipoti, etc e per il 18% in base alla marca, i prodotti
artigianali sono acquistati per il 47% da persone con un reddito medio/alto con
elevata scolarità ( 36%), questo è quanto è emerso dalla indagine svolta dalla
testata www.frodialimentari.it.
La Pasqua rappresenta per l’economia nazionale un momento molto importante
sia in termini di cibo che viaggi, il valore si aggira sui 4 mld di euro, nello
specifico 40 milioni in cioccolato, 30 milioni in colombe, e sono 2 milioni di
italiani che andranno fuori a pasqua (dati espresso spa), con un incremento del
+3% sui consumi alimentari.
Le colombe e le uova di cioccolato, in questo mondo oramai globalizzato,
rappresentano il vero simbolo della pasqua seguiti sicuramente dall’agnello e
dai prodotti tipici della gastronomia locale (certo chi non ricorda la pastiera
ma che è comunque un prodotto più di nicchia).
Il vero problema è che questi prodotti con il passar del tempo diventano
sempre meno sicuri, sia in termini di qualità degli ingredienti che degli
oggetti inseriti all’interno come regalo.
La crisi e la necessità sociale di dover regalare un uovo o una colomba
ha portato alla massificazione dei prodotti. Nelle città, piccole o grandi che
siano spuntano come funghi i temporary shop dei prodotti pasquali. Colombe
semplici o più complesse con creme e similari a 1,50, senza dimenticare delle
classiche 3 uova di pasqua a 5 euro, o peggio ancora agnello a 3 euro al chilo.
Il consumatore preso dalla smania dell’acquisto e dai costi a volte
elevati (di alcuni di questi prodotti) senza controllare null’altro che il
prezzo, acquista qualunque cosa, meglio se esteticamente interessante.
Questo tipo di comportamento sta
portando sempre più al sequestro da parte delle forze dell’ordine di generi
alimentari scarsamente qualitativi e spesso poco sicuri (soprattutto per quanto
riguarda l’imballaggio ed i gadget, molto spessi made in Cina e quindi poco
controllati).
È notizia degli ultimi giorni il sequestro di uova e colombe effettuati
sia dalla GDF che dai Nas su tutto il territorio nazionale.
Nello specifico delle uova di cioccolato la truffa più facile in cui
incorrere è quello del surrogato al posto del cacao. Controllando in giro per i
supermercati è stato possibile constatare come la percentuale massima di pasta
di cacao o burro di cacao è del circa 50% nelle uova industriali di alta
gamma. Nelle uova trendy (tipo quelle
dei calciatori, dei cartoni animati più rinomati può scendere anche al 23%),
verrebbe da dire quasi che il cacao è inversamente proporzionale al prezzo (
più alto il prezzo meno la presenza di cioccolato). Altra criticità che si può
riscontrare sulle uova di cioccolato (ma soprattutto la pezzatura piccola) tipo
ovetti, visto anche l’anticipo della Pasqua di quest’anno, di acquistare
prodotti dello scorso anno, se non di Pasqua di certo di Natale.
Per evitare problemi basta controllare la data di scadenza. Se questa è
ravvicinata significa che il prodotto è vecchio e quindi potrebbe essere meno
buono, anche se non dannoso alla salute
Altro punto dolente è rappresentato dalla dicitura “artigianale”, su
molti prodotti anche quelli che si sa benissimo che sono di tipo industriale si
rinviene la predetta parola.
Ecco di seguiti alcuni dati della indagine.
Il 41% degli italiani ( che hanno
partecipato al sondaggio) hanno affermato di verificare sulla etichetta il tipo
di cioccolato usato ( e quindi si fidano di
quanto descritto dal produttore), mente il 23,5% dice di non saper riconoscere il cioccolato vero dal surrogato.
Stesso dato infatti anche per cosa si controlla prima di acquistare un
uovo di cioccolato, per il 47.1% si verifica l’etichetta e gli ingredienti,
seguito dal tipo di cioccolato e dalla marca e prezzo
Il campione afferma di acquistare le uova di pasqua in base al tipo di
cioccolato 41,2%, ma il dato più
allarmante è quello che afferma di acquistare il prodotto in base a quanto
richiesto da figli, nipoti, etc (17,6), alla marca (18%).
È interessante constatare come il luogo dove si preferisce acquistare le
uova di cioccolato sia il supermarket per il 53%, seguito dal negozio artigianale 35,3%, e solo
( tanto per dire ma poco non è) per il 7% in chioschi improvvisati al mercato o
nelle strade o i cosiddetti temporary shop.
Per quanto riguarda la qualità delle Colombe di Pasqua è necessario
verificare, per essere certi se è di produzione industriale o artigianale, il luogo di produzione e di distribuzione, il tipo di ingredienti ( uova , latte, etc). Molto spesso capita,
infatti che venga commercializzata una colomba industriale per artigianale,
semplicemente cambiando incarto e mettendo la dicitura industriale.
Per quanto riguarda la carne (con buona pace degli animalisti) quello di
agnello è molto usata ed apprezzata dai palati, è fondamentale quindi quando lo
si acquista stare attenti a ciò che si mette a tavola. Per l’agnello verificate
che sia descritto quanto stabilito dal Regolamento
Ue 1337/2013.
Dal primo aprile 2015 infatti, sull’etichetta delle
carni di suino, ovino, caprino e volatili in vendita, dovrà comunque essere
riportata una delle due seguenti
indicazioni:
1. “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e poi “Macellato in…” (seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo, oppure si può indicare
2. “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo.
Il regolamento - precisa la Coldiretti - prevede delle specifiche casistiche sui tempi di permanenza in un determinato Paese e di peso raggiunto dall’animale, per poter indicare in etichetta qual è il luogo di allevamento e di macellazione.
1. “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e poi “Macellato in…” (seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo, oppure si può indicare
2. “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo.
Il regolamento - precisa la Coldiretti - prevede delle specifiche casistiche sui tempi di permanenza in un determinato Paese e di peso raggiunto dall’animale, per poter indicare in etichetta qual è il luogo di allevamento e di macellazione.
Il decalogo su come orientarsi a Pasqua
1.
Verificate che per i giocattoli vi sia la
marca CE ( per capire se il prodotto è sicuro
e non sia made in Cina provate a create un 8 unendo i punti del simbolo CE, se
riuscite allora è sicuro altrimenti non dati ai bimbi potrebbero intossicarsi o
strozzarsi )
2.
Verificate
che il cioccolato sia di buona qualità, non sempre il prezzo vi certifica che
sia cioccolato e non surrogato ( a volte il prezzo è dovuto alla marca o al
personaggio del momento, molte uova di pasqua sequestrate erano di una nota
squadra di calcio) controllate il tipo di cioccolato e la % usata
3.
Ricordate che
anche se sulla etichetta non è inserita potrebbero esserci dei residui di
nocciole nell’impasto della cioccolata e quindi creare problemi a persone con
intolleranze e allergie
4.
Controllate
sempre la scadenza, potrebbe capitarvi di incappare in ovetti o cioccolato dello
scorso anno, e quindi aprendolo trovare la fastidiosa
5.
Verificare,
in caso di colombe pasquali il luogo di produzione, così potrete evitare di
acquistare prodotti non artigianali
6.
Verificate
quando acquistate la carne di agnello se è presente l’etichetta e se sono
inserite le informazioni su “Allevato
in…”“Origine…”
7.
Verificate che gli imballaggi e i prodotti siano integri, il cioccolato
potrebbe essere stato messo vicino ad una fonte di calore e quindi perdere la
sua forma e consistenza
8.
Non fatevi abbagliare dalle promozioni 3 pezzi 5 euro sono prodotti di
scarsa qualità
9.
Acquistate sempre locale e soprattutto artigianale, avrete la
possibilità di usare mangiare prodotti di qualità e aiutare le imprese della
zona
10. Se vi dilettate a fare
leccornie in casa state attenti al tipo di uova, acquistate sempre quelle con
il codice a barre che identifica la provenienza e prediligete quelle ad allevamento a terra.