Elezioni, la candidata Zollo (Fi): “Credo nelle potenzialità delle aree interne”
“Il territorio è da sempre stato il motore propulsore di ogni cambiamento che viene dal basso, dalla vicinanza alla gente, alla comunità. Per questo l’espressione del voto rende concreta la possibilità che la politica possa comprendere quali siano i veri problemi sui quali intervenire. I territori campani da diversi anni soffrono il perdurare di una crisi economica che ha modificato gli stili di vita, i consumi, i bisogni sociali della gente: molti i giovani, ma spesso anche i meno giovani, che sono dovuti emigrare, andare via in cerca di lavoro e dignità non riconoscendosi più in quel territorio nel quale sono vissuti. Di conseguenza sono questi gli stessi elettori che hanno perso la fiducia nei confronti di chi li avrebbe dovuti rappresentare e non ha saputo riconoscere i bisogni del territorio.
Per poter ridare slancio a territori appannati, desolati, abbandonati, demograficamente in declino, a rischio desertificazione sociale, è necessario partire dall’economia locale, un’economia che deve partire dalle risorse territoriali, dal capitale naturale, storico – culturale e ambientale”. Così in una nota Anna Zollo, candidata forzista al Senato nel collegio Campania 01.
“Non è detto – spiega – che solo il cemento e l’industria pesante risolvono i problemi. La storia degli ultimi decenni ha dimostrato che interventi esterni del tutto avulsi e irrispettosi della naturale vocazione del territorio hanno fallito, illuso di arricchire l’economia locale, finendo per depauperarla. Per anni si è pensato che la grande industria fosse la panacea di tutte le economie: oggi (e direi per fortuna!) la grave e continua crisi economica ci ha dimostrato che i territori possono contare solo sulle loro forze, su ciò che hanno dentro, sulle risorse endogene che per fortuna nella nostra Campania Felix sono sopravvissute al saccheggio dell’industria, al mito dei capitali e degli investimenti esogeni.
Abbiamo le nostre peculiarità che rendono questa terra amena e fertile sin dai tempi dei Romani: oggi l’economia deve ripartire da ciò, da questa ricchezza preziosa, dalla vite e dall’ulivo, dal paesaggio ai monumenti storici. C’è tanta potenzialità nell’industria culturale, che è vivace e sostenibile, attraente e redditizia; per non parlare delle imprese agroalimentare, fiore all’occhiello dell’economia campana: è dalle nostre terre che partono i migliori prodotti tipici conosciuti in tutto il mondo e che portano alto il brand Campania anche fuori dai confini europei.
Credo fermamente – conclude Zollo – nelle potenzialità delle aree interne della Campania che non sono marginali rispetto a nessun sistema economico prevalente perché assolutamente non mancano delle risorse locali sulle quali puntare. Facendo mio un vecchio adagio conosciuto da tutti – l’unione fa la forza – ritengo presupposto fondamentale della mia candidatura, il rappresentare le province in cui sono candidata (Avellino, Caserta, Benevento) come un unicum territoriale: tre province amministrative ma un unico sistema territoriale che per troppo tempo ha scontato la marginalità e oggi presenta delle ferite sociali, ambientali ed economiche difficili da rimarginarsi. Calamità naturali, scandali legati al malaffare ed alla criminalità organizzata l’hanno fatta da padrona, danneggiando seriamente il tessuto imprenditoriale, che ancora oggi, anche dopo varie smentite e dopo le evidenze delle ricerche scientifiche che dimostrano il contrario, scontano gli errori del passato”.
Ntr24.it
Per poter ridare slancio a territori appannati, desolati, abbandonati, demograficamente in declino, a rischio desertificazione sociale, è necessario partire dall’economia locale, un’economia che deve partire dalle risorse territoriali, dal capitale naturale, storico – culturale e ambientale”. Così in una nota Anna Zollo, candidata forzista al Senato nel collegio Campania 01.
“Non è detto – spiega – che solo il cemento e l’industria pesante risolvono i problemi. La storia degli ultimi decenni ha dimostrato che interventi esterni del tutto avulsi e irrispettosi della naturale vocazione del territorio hanno fallito, illuso di arricchire l’economia locale, finendo per depauperarla. Per anni si è pensato che la grande industria fosse la panacea di tutte le economie: oggi (e direi per fortuna!) la grave e continua crisi economica ci ha dimostrato che i territori possono contare solo sulle loro forze, su ciò che hanno dentro, sulle risorse endogene che per fortuna nella nostra Campania Felix sono sopravvissute al saccheggio dell’industria, al mito dei capitali e degli investimenti esogeni.
Abbiamo le nostre peculiarità che rendono questa terra amena e fertile sin dai tempi dei Romani: oggi l’economia deve ripartire da ciò, da questa ricchezza preziosa, dalla vite e dall’ulivo, dal paesaggio ai monumenti storici. C’è tanta potenzialità nell’industria culturale, che è vivace e sostenibile, attraente e redditizia; per non parlare delle imprese agroalimentare, fiore all’occhiello dell’economia campana: è dalle nostre terre che partono i migliori prodotti tipici conosciuti in tutto il mondo e che portano alto il brand Campania anche fuori dai confini europei.
Credo fermamente – conclude Zollo – nelle potenzialità delle aree interne della Campania che non sono marginali rispetto a nessun sistema economico prevalente perché assolutamente non mancano delle risorse locali sulle quali puntare. Facendo mio un vecchio adagio conosciuto da tutti – l’unione fa la forza – ritengo presupposto fondamentale della mia candidatura, il rappresentare le province in cui sono candidata (Avellino, Caserta, Benevento) come un unicum territoriale: tre province amministrative ma un unico sistema territoriale che per troppo tempo ha scontato la marginalità e oggi presenta delle ferite sociali, ambientali ed economiche difficili da rimarginarsi. Calamità naturali, scandali legati al malaffare ed alla criminalità organizzata l’hanno fatta da padrona, danneggiando seriamente il tessuto imprenditoriale, che ancora oggi, anche dopo varie smentite e dopo le evidenze delle ricerche scientifiche che dimostrano il contrario, scontano gli errori del passato”.
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